La telefonia si conferma regina incontrastata dei reclami a causa dei costi nascosti nella bolletta del telefono. Secondo “AltroConsumo” i costi nascosti delle bollette telefoniche portano nella casse dei vari operatori circa 2 miliardi di euro all’anno.

Anche se spesso si tratta di cifre irrisorie, pochi centesimi o qualche euro, sul lungo periodo possono fare la differenza. E poi a far arrabbiare i consumatori è l’atteggiamento di quelle compagnie che fanno del rapporto con il cliente il proprio vanto per poi somministrarci tutte queste opacità alla prima occasione.

Avete una minima idea di quali sono i 10 costi nascosti nella nostra bolletta del telefono? 

  1. ChiamaOra”, “Ti ho cercato”, “Chiamami”: sono i servizi che avvisano l’utente nei casi in cui non è stato possibile contattarlo. Il problema è che non tutti sanno che sono servizi a pagamento per molti gestori.
  2. L’ascolto dei messaggi in segreteria ha un costo, ma non è sempre comunicato adeguatamente ai consumatori. 
  3. piani tariffari base quanto costano? Non è facile capirlo!
  4. “costi di incasso” o “altri costi”: sembrerebbe che tutti gli operatori addebitino a carico degli utenti, indipendentemente dalla modalità di pagamento prescelta, i costi di incasso. Non è dato sapere a quali servizi siano imputati tali costi che, tuttavia, si trovano puntualmente fatturati nelle bollette. 
  5. Il “tutto incluso” non è sempre reale… alcuni operatori non informerebbero i propri clienti dell’addebito di costi aggiuntivi per chiamate da linea fissa sebbene il contratto di abbonamento preveda la formula “tutto incluso”. 
  6. Il pagamento della chiamata per conoscere il credito residuo
  7.  Il servizio antivirus a pagamento. 
  8.  L’elenco del telefono! Non li usa ormai nessuno (o quasi!) eppure il costo è addebitato automaticamente in bolletta.
  9.  L’addebito di penali in caso di recesso da un contratto di abbonamento. Facciamo una premessa:se il recesso avviene prima della scadenza del termine minimo di durata del contratto, ma è giustificato dalla non accettazione delle variazioni contrattuali proposte dal gestore, nulla è dovuto dall’utente, ma non sempre gli operatori rispettano questa regola.
  10.  L’addebito di costi di attivazione delle sim nei punti vendita. Tutti gli operatori richiederebbero agli utenti che intendono attivare una sim nei punti vendita, oltre che il costo della scheda (in genere 5 euro), un ulteriore costo una tantum per la sua l’attivazione (prezzo che varia dai 3 ai 5 euro indebitamente richiesto ai consumatori, considerato che l’attivazione sul portale online del gestore è gratuita).

Insomma i consumatori denunciano diversi costi nascosti in bolletta;  il problema è che spesso vengono scoperti quando è troppo tardi e arriva l’addebito.

Sulla questione consigliamo di rivolgersi a consulenti SPECIALIZZATI e NON IMPROVVISATI che possono aiutarti a scegliere il giusto gestore per le tue utenze aziendali e di casa senza farti incorrere in brutte sorprese!

Fare Consulenza grazie alla decennale esperienza nel settore tiene costantemente monitorati i costi delle utenze aziendali e domestiche.